La verdura preferita dai Romani… e non solo.
L’asparago è una pianta perenne e sempreverde. Può sembrare strano, ma appartiene alla famiglia delle Liliacee, la stessa di gigli e mughetti. Di questo ortaggio si mangiano i germogli. Il termine asparago, non a caso, deriva dal latino “asparagus”, che significa appunto, germoglio.
L’asparago è una pianta perenne e sempreverde. Può sembrare strano, ma appartiene alla famiglia delle Liliacee, la stessa di gigli e mughetti. Di questo ortaggio si mangiano i germogli. Il termine asparago, non a caso, deriva dal latino “asparagus”, che significa appunto, germoglio.
L’avvincente storia dell’Asparago
L’asparago è originario della Mesopotamia, ma furono gli Egizi che lo diffusero in tutto il bacino del Mediterraneo. Gli asparagi erano molto diffusi nell’antica Roma, soprattutto tra i ceti più abbienti. Pare fossero spesso presenti sulle tavole degli imperatori, forse perché considerati un potente afrodisiaco. Li ritroviamo anche nelle fonti storiche e nelle ricette antiche: Catone ne parla nella sua opera “De Agricoltura”, Plinio ne descrisse il metodo di coltivazione e quello di preparazione, il cuoco e gastronomo Apicio li indicava come fondamentali per approntare un piatto tipico dell’epoca, la patina, una sorta di frittata.
Quando i Romani conquistarono la Spagna, vi diffusero anche la coltivazione dell’asparago, che in questa terra trovò il suo habitat ideale. Ancora oggi, infatti, è una delle zone più produttive a livello mondiale. Dal XV secolo è iniziata la coltivazione in Francia, un secolo dopo in Inghilterra e solo successivamente fu introdotto in Nord America (soprattutto per usi officinali) dai coloni.
Oggi in Italia la principale regione produttrice dell’asparago è la Puglia, ma solo verde. Seguono la Campania, la Toscana, l’Emilia Romagna e il Veneto, dove si raccoglie bianco. In origine l’asparago veniva raccolto verde, mentre la raccolta prima del suo affioramento da terra (per questo motivo è bianco, poiché non produce clorofilla) sembra si sia diffusa a partire dal XVIII secolo e in particolare nel Nordest (Bassano del Grappa, Badoere, Rivoli Veronese, Tavagnacco, ecc.).
L’asparago in cucina
Pellegrino Artusi, nel suo famoso trattato “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, suggeriva di consumare gli “sparagi” lessi e conditi con olio e aceto o agro di limone. E ancora oggi questa ricetta è assolutamente valida per gustare questi ortaggi preziosi, non solo per le loro qualità digestive e diuretiche, ma anche per il loro prezzo. Come tutti i prodotti ortofrutticoli, andrebbero consumati di stagione (quindi ad Aprile). Per riconoscere i migliori, basta aguzzare la vista… quelli di colore spento o legnosi “mentono”!
Asparago, l’ortaggio dalle mille proprietà
Gli asparagi sono portentosi sotto tutti i punti di vista! Hanno pochissime calorie e sono un’ottima fonte di Sali minerali, soprattutto potassio, fosforo e calcio, fibre e vitamine, in particolare A, C e acido folico. Grazie alle sue caratteristiche, vanta proprietà depurative, antiossidanti, diuretiche. Inoltre, sono un lassativo naturale.
Valori nutrizionali
Le maggiori vitamine e minerali presenti sono: Vitamina E (55.33%), Vitamina B9 (54.25%), Vitamina C (25.22%), Manganese (17.83%).
100 g di questo prodotto contengono:
- Acqua 85,4 g
- Energia 40 Kcal
- Proteine 2,4 g
- Grassi totali (lipidi) 0,61 g
- Carboidrati 3,56 g
- Fibra alimentare totale 4,83 g
- Calcio 54,1 mg
- Ferro 0,66 mg
- Magnesio 36,6 mg
Calendario di raccolta
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